«... manifestava i primi sintomi della malattia già il 10 marzo 2020, ma veniva sottoposta a “tampone” soltanto il 19 marzo 2020; l’esito del predetto accertamento veniva comunicato soltanto il 23 marzo 2020 dall’Asp di Messina. Trasportata in ospedale il 23 marzo 2020 su richiesta del personale della casa di riposo, la donna decedeva quello stesso giorno alle ore 22,45».
Sono undici righe per una vita intera che si è spenta durante la prima ondata della pandemia, a marzo. Undici righe per una delle 33 vittime della casa di riposo “Come d’incanto”, la struttura ora al centro dell’inchiesta della Procura di Messina che conta cinque indagati e nella giornata di martedì è arrivata ad una svolta. Nel provvedimento con cui il procuratore aggiunto Rosa Raffa e il sostituto Marco Accolla hanno chiesto al gip l’incidente probatorio c’è ricostruita nei dettagli l’intera allucinante vicenda, compresi gli step per ogni paziente. E sono le date il punto-chiave di ogni intervento, tra quando si manifesta il problema e l’esito dei tamponi, con in mezzo i ritardi d’esecuzione.
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