Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Messina, il virus dell’emergenza abitativa

Non ci sono solo i baraccati, almeno cinquemila i nuclei che hanno perso o rischiano di perdere la casa. E sulla crisi già esistente si è abbattuto il Covid

Cinquemila famiglie prive di un’adeguata sistemazione abitativa, quasi tremila residenti ancora in baracca. Cinque più tre fanno otto: ottomila nuclei familiari vivono in alloggi che non presentano le condizioni essenziali di decoro e di sicurezza o in case dalle quali rischiano di essere sfrattati per incolpevole morosità. Se facciamo una media di 4 abitanti per famiglia, arriviamo a una cifra che si avvicina alle quarantamila persone: circa un ottavo dell’intera popolazione messinese si trova, dunque, in emergenza abitativa. Il primo Natale dell’era Covid è un Natale da zona rossa, ormai lo sappiamo tutti. Ma c’è lockdown e lockdown. Subire l’impatto delle restrizioni in confortevoli, se non lussuosi, appartamenti, è ben diverso che rimanere h24 all’interno di costruzioni fatiscenti e pericolose o in una situazione socio-economica drammatica. E le cifre indicate nel Report dell’Unione inquilini sono tali da far capire, una volta di più, quali siano le priorità d’intervento e come s’intreccino i temi dello sbaraccamento e della rigenerazione urbana con quelli del welfare, della giustizia sociale, di modelli di economia e di sviluppo solidale. Ma anche della sicurezza urbana e della lotta ai clan mafiosi che nelle “favelas” e nei quartieri degradati trovano terreno fertile per controllare i territori e creare il proprio “esercito” di affiliati, la manovalanza del crimine.

Caricamento commenti

Commenta la notizia