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"Non fermiamo questa voce": domani le radio universitarie ricordano Anto e Barto

L'iniziativa è presentata oggi su Noi Magazine, il supplemento che Gazzetta del Sud dedica all'istruzione, in un ampio pezzo scritto da Davide Pedelì, il responsabile di Radio UniVersoMe

"Non fermiamo questa voce"! Domani tutte le radio universitarie insieme in programmazione condivisa per la quinta edizione della maratona dedicata alla commemorazione di Antonio Megalizzi e Bartosz Orent-Niedzielski, uccisi nell'attentato di Strasburgo dell'11 dicembre 2018.

L'iniziativa è presentata oggi su Noi Magazine, il supplemento che Gazzetta del Sud dedica all'istruzione, in un ampio pezzo scritto da Davide Pedelì, il responsabile di Radio UniVersoMe, la testata multiforme degli studenti dell'Università di Messina che collaborano stabilmente con l'inserto. E anche Radio UniVersoMe domani condividerà l'evento promosso da RadUni.

"Due combattenti che stavano portando avanti una narrazione dell'Europa più vicina alle nuove generazioni"

"Antonio e Bartosz - scrive - hanno perso la vita, raggiunti dai colpi sparati da un coetaneo nella zona del Christkindelsmärik. Il drammatico evento ha stretto tutta Europa (e non solo) attorno alle famiglie di Anto e Barto, come vengono affettuosamente chiamati dai colleghi giornalisti, universitari, radiofonici e sognatori di ogni genere. Due giovani della cui eredità abbiamo disperatamente bisogno, due combattenti che stavano portando avanti una narrazione dell’Europa più vicina alle nuove generazioni. Se Bartosz e Antonio si trovarono lì, in quel mercatino di Natale di Strasburgo, la “colpa” fu solo della loro straordinaria voglia di fare. I due ragazzi hanno preso parte a una rete di studenti che, spinti da un rinnovato spirito europeista, dai quattro angoli del vecchio continente hanno sentito il bisogno di fondere le proprie voci attorno un unico microfono: Europhonica. Studenti da tutta Europa fondano un format condiviso con l’obiettivo di narrare l’Unione, facendo chiarezza sulle sue istituzioni, spesso distanti dal cittadino, i suoi modi di agire e i vantaggi che essa porta. Interessante è l’attenzione che viene riservata dalle redazioni alle tematiche dell’Unione Europea come la cittadinanza, l’immigrazione, i diritti civili e le politiche giovanili, argomenti che spesso trovano poco spazio all’interno del dibattito pubblico".

"I loro sogni sono anche i nostri"

"La nostra voce non può e non deve fermarsi, per Bartosz e Antonio, per i loro sogni, che poi sono anche i nostri. Esponenti del fare, come credo che andrebbero definiti, hanno preso lo zaino e il laptop, in viaggio per quell’Europa che per molti è ancora una chimera. Da Trento, dove Antonio si era trasferito con la famiglia originaria di Reggio Calabria,  a Katovice un filo invisibile ha legato un bisogno di unità, di fratellanza e, se volete, di realtà. Una discussione libera dai vincoli propagandistici, desiderosa di lasciare libero il destinatario di farsi la propria idea. Tutta la radiofonia universitaria d’Italia si è stretta intorno all’associazione RadUni, idem in Francia, Spagna, Portogallo, Germania e Grecia. I redattori girano per tutta Europa partecipando attivamente a un movimento che, nonostante la giovane età, ha già dimostrato una forza dirompente. In nome di Antonio e Bartosz è quindi importante avere il coraggio di alzarsi in piedi ed esprimere il proprio pensiero, perché ciò che ci sembra estremamente distante, immutabile, più grande di noi, continuerà ad esserlo senza la nostra azione".
La maratona “Non fermiamo questa voce” domani trasmetterà, a reti unificate, i lavori dei due giornalisti. Dalle 00.00 alle 23.59 di domani andranno in onda contenuti radio, interviste e approfondimenti realizzati da Antonio e Bartosz. Verrà letto il racconto “Cielo d’acciaio” di Antonio stesso, reso in audio dai colleghi, e infine ci sarà spazio per un dibattito estremamente interessante sulla libertà d’espressione.
"Radio UniVersoMe, come partner di RadUni, condivide appieno questi pensieri, vuole porre l’accento su queste tematiche e si impegnerà giorno dopo giorno in una narrazione migliore del presente, senza paura di esprimere la propria opinione, senza il rimpianto di essere rimasti in silenzio. Questo significa dare seguito al lavoro di Antonio e Bartosz: lottare senza paura di esporsi. Grazie Bartosz. Grazie Antonio".

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