Martina Casale, 30enne messinese, ha passato gran parte della propria vita a combattere la balbuzie, un problema del linguaggio molto invalidante, che per anni le ha impedito di avere un’esistenza normale. Fino al 2016, quando finalmente la ragazza ha avuto il suo lieto fine: non solo da allora questo disturbo non ha rappresentato più un ostacolo, ma le ha anche regalato una splendida opportunità lavorativa. Martina infatti, oggi è responsabile tutor, in un centro medico specializzato nella cura della balbuzie, che da pochissimo grazie a lei, ha aperto un sede pure nella nostra città.
Una professione che le permette di aiutare gli altri a guarire, dandole ogni giorno immense soddisfazioni. «La balbuzie potrebbe sembrare un problema stupido – racconta la messinese – ma può avere un impatto molto limitante sulla quotidianità. Ricordo di essermi accorta di avere questo disturbo in prima elementare, durante le interrogazioni o quando dovevo leggere a voce alta: mi bloccavo e come reazione scappavo in bagno a nascondermi. Crescendo è stato peggio, perché non riuscivo a fare niente di normale, come per esempio ordinare un bottiglietta d’acqua al bar o dire il mio nome quando dovevo presentarmi».
Anni di corsi di riabilitazione, basati sul canto e terapie con vari professionisti, non sono serviti a nulla. «Si credeva che fosse un problema causato dall’ansia – prosegue la giovane – ma non era così, il panico subentrava perché sapevo che nel momento in cui avrei pronunciato determinate parole, mi sarei bloccata». Nel frattempo la ragazza si è iscritta a Chimica e Tecnica farmaceutica, una scelta compiuta con la speranza di non dover fare troppi esami orali, e ha poi vinto anche la borsa di studio per il dottorato. È stato allora che è arrivata la svolta: «Un giorno il professore del dottorato mi chiamò 6 volte – spiega Martina – e non riuscii a rispondere. Dovetti dire che avevo un problema con il microfono, ma mi sentii così limitata, che decisi di rimettermi alla ricerca di una soluzione. Così, ho trovato il corso del Centro per cui lavoro oggi con il metodo giusto e con tanta fatica e impegno, sono riuscita a liberarmi della balbuzie».
Un traguardo tanto atteso, che ha cambiato la sua vita in tutti i sensi: «Il fondatore del centro Giovanni Muscarà, anche lui messinese – spiega la giovane – mi ha proposto di lavorare per loro come responsabile tutor nella sede di Milano. Ho capito che aiutare chi aveva sofferto come me a guarire, mi faceva battere il cuore, molto più di quello per cui stavo studiando. Ho così lasciato il dottorato, tra lo sconcerto generale di tutti, perché era una borsa per cui avevo studiato tanto e ho fatto le valigie». Adesso Martina è tornata a Messina a guidare la sede cittadina del Centro, un investimento fatto per portare un segnale di speranza e di rinascita, qui dove è nata e cresciuta.
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