«Caro premier Conte, il Natale lo trascorra a Messina, tra le baracche». Per toccare con mano l’emergenza. L’invito, che è più di una provocazione, il sindaco Cateno De Luca lo ha davvero rivolto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al quale ha inviato una lettera chiedendo una vera svolta sul fronte baraccopoli. La molla decisiva, il no della commissione Bilancio agli emendamenti sul risanamento, un no che, scrive De Luca «mi obbliga a non tollerare più un solo giorno il persistere di questa situazione».
Leggi la lettera di De Luca al_Presidente_Conte
Nella sua lettera al premier, il sindaco esordisce ricordando l’impegno assunto fin dalla campagna elettorale del 2018, eliminare «una baraccopoli in pieno centro urbano estesa in 9 ambiti da risanare per oltre 230 mila metri quadrati», condizioni di degrado assoluto che interessano «2 mila nuclei familiari, oltre 8 mila persone, 8 mila italiani». De Luca sottolinea che «dal terremoto del 1908 ad oggi si sono alternati 67 governi della Repubblica e in 112 anni il problema del risanamento non è mai stato risolto» e l’emergenza Covid «ha creato una sorta di polveriera sociale poiché è impossibile rispettare le direttive discendenti dai Dpcm». Le stesse autorità sanitarie hanno accertato «un alto rischio di contrarre malattie polmonari in questi non luoghi, se ci fosse un solo caso di coronavirus lì ci sarebbe un’ecatombe».
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