Il primo pensiero è rivolto a Santino Paladino e a tutte le vittime del Covid. Inizia con toni commossi la diretta televisiva, andata in onda ieri sera su Rtp, il sindaco Cateno De Luca, ricordando il segretario generale della Cisal, stroncato dal coronavirus a 58 anni. «Morire da soli, senza avere il conforto dei propri cari, è la morte peggiore. Santino è stato un grande sindacalista, non è riuscito a vincere l’ultima vertenza della sua vita ma ci ha trasmesso valori importanti».
I dati non confortanti
Il primo spunto di riflessione: «Il numero dei decessi in questa seconda ondata è decisamente superiore rispetto alla prima fase della pandemia. Da febbraio a novembre si sono registrati 1500 morti in Sicilia per Covid, e circa mille riguardano il periodo autunnale, una seconda fase che è ancora in corso. Restano intatte le nostre preoccupazioni, devono farci riflettere ma anche ci impongono di essere consequenziali. Le terapie intensive risultano più libere, è vero, ma i decessi vanno aumentando e, dunque, di cosa dovremmo essere felici?». Il caso “Relax dell’anziano” E De Luca entra poi nel vero tema del suo “rapporto alla città”: le criticità della gestione sanitaria a Messina, prendendo spunto dall’ultima vicenda, quella relativa alla Casa di riposto “Relax dell’Anziano”. Il sindaco ha, poi, citato il nuovo report effettuato della sezione giudiziaria della Polizia municipale, elencando una serie di casi eclatanti. «Il sistema Asp è ridicolo, lo abbiamo esternato anche al dott. Ferdinando Croce, dell’ufficio di gabinetto dell’assessore regionale alla Salute Razza. È stato detto che la Regione potenzierà gli uffici dell’Asp, io non so dove stanno gli inghippi, ma so che l’Asp di Messina non ci ha mai fornito dati ufficiali, perché non li hanno». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina