Finisce con una "assoluzione" il processo a carico del sindaco Cateno De Luca, in questo caso chiamato in causa quando nel 2015 era primo cittadino di S. Teresa di Riva, per le sue "frasi forti" pronunciate contro la Cgil, che lo aveva poi querelato. A far scattare la decisione erano state le sue esternazioni dopo la richiesta di ispezione avanzata dalla Fp-Cgil, per verificare che tutti gli adempimenti adottati dal Comune di Santa Teresa di Riva nella gestione del personale Ato4 fossero corrispondenti a quanto previsto dalle leggi e dalla normativa di riferimento.
Oggi il giudice monocratico Di Fresco lo ha prosciolto, prendendo atto del ritiro della querela depositato tempo addietro dalla ormai ex "pasionaria" della Cgil Clara Crocè.
Il giudice ha accolto la tesi del suo difensore, l'avvocato Giovanni Mannuccia, il quale ha sostenuto che con il ritiro della querela da parte della Crocè, all'epoca segretario generale della Funzione pubblica del sindacato, "cadeva" l'unica posizione processuale legittimata a stare in giudizio. Nel processo era rimasto infatti come parte lesa Carmelo Pino, assistito oggi dall'avvocato Ettore Cappuccio, che aveva insistito per la prosecuzione del procedimento. Pino però, ha ribadito oggi il difensore di De Luca, l'avvocato Mannuccia, anche in relazione allo statuto costitutivo del sindacato non aveva più titolo per continuare. Anche l'accusa ha accolto questa tesi. Dopo circa un'ora di camera di consiglio il giudice Di Fresco ha quindi dichiarato il "non doversi procedere" per remissione della querela in favore di De Luca, che si era regolarmente presentato in aula per essere ascoltato con una serie di atti da illustrare. Ma non c'è stato bisogno di alcuna sua audizione.
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