Le perplessità all’interno del Comitato tecnico scientifico siciliano sul cambio di “colorazione” della Sicilia non sono più in mistero. Nel gruppo di esperti c’è anche Giuseppe Nunnari, direttore di Malattie infettive del Policlinico di Messina, che se da un lato non vuol dichiarare nulla sul confronto ancora in corso tra Cts e Regione, dall’altro spiega cosa, di sicuro, non è cambiato dopo essere diventati zona gialla: «Non è cambiata la necessità che la comunità mantenga ogni cautela. Le norme di sicurezza sono sempre le stesse, sono norme di buon senso. L’utilizzo della mascherina, l’igienizzazione delle mani, soprattutto evitare in tutti i modi assembramenti e contatti. È un momento in cui bisogna stare attenti, se ci facciamo prendere dallo shopping natalizio le cose non miglioreranno».
- Anche perché certe norme di buon senso non hanno a che vedere sulle misure previste dalla zona gialla rispetto a quella arancione.
«Torna però la possibilità di spostarsi da un comune all’altro, che è una libertà in più. Si può pranzare al ristorante, si può andare al bar e consumare all’interno dei locali. Sono tutte ulteriori occasioni di potenziale assembramento e di conseguenza di potenziale contagio».
- C’è però la sensazione, al di là delle misure in sé, che il cambio di colore abbia innescato nella gente una sorta di pericoloso “rilassamento”.
« Se è vero ciò che osserva lei, è vero anche che vedo tanta altra gente preoccupata per le scene di negozi affollati a cui abbiamo assistito. Probabilmente ha inciso la coincidenza col black friday, non lo so, ma il Natale sarà lo stesso. Serve buon senso».
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