
Tornano in piazza i siciliani che chiedono l’immediata liberazione dei 18 pescatori dei due pescherecci di Mazara del Vallo trattenuti dall’1 settembre dalle autorità libiche. Sabato 5, alle 17, si svolgeranno manifestazioni simultanee in quattro diverse città. A Palermo, Messina e Catania i manifestanti si incontreranno davanti le prefetture; a Mazara del Vallo, i familiari dei pescatori daranno vita a un presidio a piazzale Quinci. Le manifestazioni si svolgeranno contemporaneamente e con un unico slogan: «La Sicilia vuole i suoi pescatori liberi!». «Sono passati ormai tre mesi dal sequestro. Più di 90 giorni lontani dalle proprie madri, dalle figlie e le mogli.
Dal Governo sempre la stessa solfa: «stiamo lavorando, lasciateci lavorare». Davanti al silenzio delle istituzioni, alle infinite attese, alle false promesse, non possiamo rimanere con le mani in mano», dice Giovanni Siragusa di Antudo, «non ci interessa quanto si debba pagare, chi va liberato, quali interessi vadano sacrificati. I pescatori di Mazara del Vallo devono ritornare immediatamente a casa, dalle loro famiglie. Lanciamo un appello a tutte le realtà solidali, ai singoli cittadini, alle istituzioni, che si schierino dalla parte dei siciliani. Mobilitiamoci».
1 Commento
EleNstwviva il duce
02/12/2020 13:58
Con questo si evince il carisma dell'Italia e del suo governo, uno stato equivalente a una repubblica delle banane fa il bello e cattivo tempo, chissà se invece dell'Italia aveva a che fare con americani o inglesi.
Gaetano
03/12/2020 11:31
Più che carisma o prestigio, direi che il nostro Ministro degli Esteri e il Premier, a mio parere si sono dimostrati poco abili per espletare le proprie mansioni, addirittura hanno chiesto aiuto ai turchi, agli egiziani ed agli emiratini! Concordo pienamente che con altre nazioni in campo dal ventre duro, i libici, non avrebbero osato al sequestro per timore reverenziale di rappresaglie e ritorsioni......tra l'altro aggiungo tra i popoli autorevoli e prestigiosi cito anche i francesi, i russi e gli israeliani.