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L'Atm di Messina diventa "focolaio", i sindacati contro l'azienda che replica alle accuse

Tutte le sigle sindacali hanno denunciato alla Spresal (Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro) una "gestione superficiale del conclamato focolaio"

C’è un focolaio da Coronavirus anche all’Atm di Messina. Sarebbero una trentina, infatti, i dipendenti dell’azienda trasporti che sono risultati positivi in questi giorni. Una situazione allarmante al punto da indurre i sindacati a presentare una denuncia alla Spresal (l’Area Tutela della Salute e Sicurezza Ambienti di lavoro dell’Asp) e al prefetto.

"Tanto tuonò che piovve - scrivono in una nota i rappresentanti di Folt Cgil, Cisl, Uil Trasporti, Faisa, Ugl e Orsa - i limiti dell’attuale management Atm Spa si manifestano tutti nell’emergenza Covid che già si trasforma in comodo alibi persino per aprire minacciosamente il trasporto urbano ai privati con una manifestazione di interesse pubblicata il 30 novembre u.s. Mentre Atm diventa un focolaio con l’aumento esponenziale di dipendenti contagiati, tanto da costringere i sindacati a esporre denuncia per verificare le attività di prevenzione intraprese in questi mesi dal Presidente Campagna, con la recente manifestazione di interesse si utilizza l’emergenza Covid per scoprire le carte e cercare aziende private a sussidio del servizio urbano che Atm, alla luce dei fatti, non riesce a gestire. Si palesa, anche in questo caso, una assoluta impreparazione dei vertici aziendali ai quali, verbali alla mano, già dal 24 luglio le organizzazioni sindacali avevano delineato progetti specifici per gestire il trasporto nell’emergenza Covid in house, senza ricorrere ai privati. Probabilmente oggi il re è nudo e le intenzioni erano diverse da quelle propagandate per il rilancio del servizio pubblico".

Secondo i sindacati l'Atm è "senza dubbio l’azienda cittadina che conta il maggior numero di dipendenti contagiati e giornalmente si annoverano nuovi casi. Il dato non sembra preoccupare i vertici aziendali, impegnati oltremodo nelle azioni sanzionatorie per mostrare i muscoli ai lavoratori. La gestione superficiale del conclamato focolaio ha costretto i sindacati a denunciare alla SPRESAL (Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro) di Messina l’assenza di comunicazione e trasparenza sugli interventi previsti in materia di sicurezza dai protocolli nazionali sulla prevenzione dei rischi legati al Covid 19 sui luoghi di lavoro".

"Il programmato rilancio del servizio pubblico essenziale naufraga nell’insoddisfazione dell’utenza - attaccano le sigle sindacali - nell’incapacità di gestire le emergenze ampiamente annunciate, tanto da richiedere il supporto dei privati, e nel goffo tentativo di scaricare le responsabilità sui lavoratori con azioni sanzionatorie e pressioni psicologiche che hanno oltrepassato i limiti del ridicolo. E’ rocambolesco chiedere il supporto dei privati nella fase in cui si registra un calo esponenziale dell’utenza, dopo gli investimenti pubblici in uomini e mezzi, farsi trovare impreparati e chiedere supporti esterni equivale all’auto denuncia di incapacità gestionale. E’ giunta l’ora - sollecitano i sindacati - che l’amministrazione comunale prenda atto dell’inadeguatezza del management aziendale e corra ai ripari prima che sia troppo tardi".

In riferimento al contenuto di un comunicato delle organizzazioni sindacati dei Trasporti relativamente ai casi Covid 19 presso ATM S.p.A., il presidente del CdA della medesima Azienda Giuseppe Campagna precisa quanto segue: “Mentre in Italia di norma – dichiara - la percentuale di soggetti contagiati rispetto ai tamponi effettuati è superiore al 10 %, l’ATM è sostanzialmente al di sotto del 4 % e quindi parlare di focolaio all’interno di ATM è assolutamente fuori luogo e non corrisponde al vero. Anzi l’Azienda si riserva di procedere legalmente nei confronti delle organizzazioni sindacali per procurato allarme sociale in quanto la situazione esposta in questi termini è molto grave. E’ giunto il momento che si prenda coscienza che questa classe sindacale è assolutamente inadeguata – prosegue Campagna - ed è opportuno che le segreterie nazionali e regionali dei sindacati dei trasporti comincino ad attenzionare il caso Messina, considerato che, pur di creare disservizi e allarme nella cittadinanza, al solo fine di garantire situazioni di privilegio e posizioni determinate nel tempo a seguito di fatti illeciti, si tende a forzare la mano del management aziendale, con l’obiettivo di effettuare assunzioni di personale in assoluto divieto di legge nel dispregio delle normative vigenti e certamente noi non ci presteremo a questo gioco al massacro delle organizzazioni sindacali”.

Il presidente Campagna illustra poi i numeri del Covid 19 riguardanti l’ATM: “I soggetti contagiati dall’inizio della pandemia ad oggi sono complessivamente 23; tra questi 3 sono già rientrati in servizio e 5 sono autisti. Dei soggetti contagiati 10 rientreranno in azienda già giovedì 3 dicembre. È bene precisare che gran parte dei dipendenti ancora in quarantena lo sono dal lontano 2 novembre e non sono potuti rientrare in servizio solo a causa dei ritardi accumulati, com'è noto a tutti, da ASP e USCA. A fronte quindi di oltre 500 dipendenti stiamo parlando di un numero esiguo e quindi certamente non si può parlare di focolaio. Su 220 autisti addirittura solo 5 sono i contagiati. Con una nota dello scorso 24 novembre ho provveduto personalmente - conclude Campagna - a sollecitare il Commissario per l'emergenza Covid 19 Carmelo Crisicelli per comunicare in tempi rapidi gli esiti dei tamponi al fine di consentire un rientro veloce in servizio dei dipendenti di ATM".

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