Condanne pesantissime per i giudizi abbreviati dell'operazione "Predominio", l'inchiesta della Dda e della polizia che ha puntato l'attenzione sul "reingresso" in città degli ex collaboratori di giustizia peloritani, cinquantenni organici alle cosche negli anni 80, rientrati a Messina tra il 2017 e il 2018 senza più condanne da scontare, per fare nuovamente "affari" con estorsioni e droga. E' il gup Valeria Curatolo che ha emesso la sentenza. Ecco le condanne: Nicola Galletta, 20 anni di reclusione; Alberto Alleruzzo, 2 anni e 6 mesi; Angelo Arrigo, 8 anni e 22mila euro di multa; Vincenzo Barbera, 6 anni (concessa l'attenuante per i collaboratori di giustizia, è lui che ha raccontato tutti i retroscena della vicenda); Orazio Bellissima, 8 anni; Salvatore Bonaffini, 14 anni; Giuseppe Cutè, 6 anni e 4mila euro di multa; Cosimo Maceli, 12 anni; Pasquale Pietropaolo, 16 anni; Giuseppe Selvaggio, 3 anni e 16mila euro di multa; Antonino Stracuzzi, 3 anni e 4 mesi e 10mila euro di multa; Marco Galletta, un anno e 4 mesi e 3mila euro di multa. Si sono registrati anche due patteggiamenti, per Stellario Brigandì (4 anni e 8.000 euro di multa) e Giovanni Ieni (3 anni e 4 mesi di reclusione, 12.000 euro di multa). L'unico rito ordinario definito quello del pentito Gaetano Barbera, che è stato rinviato a giudizio davanti alla prima sezione penale del tribunale, il processo inizierà il 17 marzo del 2021. All'udienza del 30 ottobre erano stati i sostituti della Dda Liliana Todaro e Maria Pellegrino, che hanno gestito le indagini, a formulare le richieste dell'accusa, a conclusione della loro requisitoria. Avevano sollecitato dodici condanne, alcune parecchio pesanti, la più alta per Nicola Galletta, 20 anni di carcere.