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Nel Messinese Rsa con 36 dipendenti in nero, pagati poco e vessati: ora dovrà assumerli

Negli anni 36 dipendenti su 40 erano dei "fantasmi". Ovvero in nero. Niente busta paga, niente ferie, niente malattia né previdenza sociale.

La situazione l'hanno scoperta in una Rsa (Residenza sanitaria assistenziale) della provincia di Messina i finanzieri della compagnia di Taormina: una situazione andata avanti dal 2016 ad ora. Dall'inchiesta è emerso che il titolare della struttura residenziale, per risparmiare su contributi ed oneri previdenziali, impiegava abusivamente i lavoratori.

I dipendenti irregolari hanno raccontato che veniva loro impedito di godere di riposi o pause durante l'orario di lavoro e anche di parlare tra loro. Alle vittime veniva addirittura vietato di scambiarsi i numeri di telefono.

Sottoposti a turni di 12 ore, durante i quali oltre all'assistenza degli ospiti della struttura svolgevano le mansioni di lavaggio e stiratura, i lavoratori che per contratto avrebbero dovuto guadagnare per 38 ore a settimane tra i 1180 e i 1400 euro, lavoravano almeno 45 ore in sette giorni e prendevano 700 euro, indipendentemente dalle mansioni svolte e dal tempo lavorato.

Al datore di lavoro, che aveva regolarizzato solo 4 su 40 dipendenti, sono state inflitte pesanti sanzioni. L'uomo, che è stato denunciato, dovrà regolarizzare la posizione del personale attualmente impiegato in nero e pagare 130mila euro di multa oltre alle somme dovute a titolo di ritenute fiscali e previdenziali.

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