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Incidente mortale in galleria Tindari: assoluzione per i vertici Cas

Non ci furono responsabilità del camionista coinvolto nell'incidente oppure dei vertici del Cas, per la morte del povero Signorino Lenzo, il 42enne di Capo d'Orlando che perse la vita nel febbraio del 2011 all'interno della galleria Tindari, sulla A20, mentre era a bordo della sua auto, una Opel Vectra.

Hanno deciso così i giudici d'appello, confermando l'assoluzione «perché il fatto non sussiste», dall'accusa di omicidio colposo, decisa in primo grado per il camionista di Lercara Friddi Giuseppe Federico, e per gli allora vertici del Consorzio autostrade siciliane: il commissario Calogero Beringheli, il dirigente dell'area tecnica Gaspare Sceusa, il capo ufficio tecnico Antonino Piccione, il responsabile di zona Carmelo Cigno.

Sono stati assistiti dagli avvocati Giovanni Calamoneri, Giuseppe Pustorino, Antonino Presti ed Eugenio Passalacqua. La vicenda che provocò la morte di Lenzo, conosciutissimo e molto benvoluto a Capo d'Orlando, ebbe una evoluzione particolare, perché l'impatto si verificò in un tratto interno della galleria a doppio senso di circolazione, con il parziale abbandono della carreggiata da parte della sua vettura e lo scontro devastante con il camion guidato da Federico. Era il pomeriggio del 4 febbraio 2011. Ed era l'ennesima volta che in quella galleria era stato deciso il doppio senso di marcia.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud in edicola, edizione di Messina

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