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Messina, la didattica a distanza che divide: già oggi partirà in qualche istituto

Terzo giorno di scuole chiuse a Messina e la fase di assestamento si sta per concludere. Dopo il lockdown scolastico di primavera, le direttive ministeriali hanno previsto che ogni scuola varasse un piano per poter, in caso di una nuova chiusura, passare alla modalità “didattica a distanza” senza troppi traumi.

Non tutti gli istituti però hanno terminato queste procedure nel primo mese di attività scolastica e per questo, l'ordinanza De Luca ha colto in contropiede qualcuno. Non mancano, per esempio, le famiglie che hanno dovuto chiedere aiuto alle scuole per poter riuscire a dare tutti gli strumenti tecnologici che servono per poter consentire ai ragazzi di poter seguire da casa le lezioni. In una città dalla povertà dilagante, dalle 80 baraccopoli, non si contano le situazioni di disagio economico che non consentono ad una famiglia di poter dare un computer a tutti i figli.

«Se consideriamo anche la sede di Spadafora, abbiamo già avuto una ventina di richieste di aiuto - dice la preside del Liceo Maurolico Giovanna De Francesco - era già successo in primavera quando i “device” erano stati dati in comodato d'uso e ora li riconsegneremo a chi ha necessità per potersi collegare con le piattaforme digitali di didattica». Gli istituti comprensivi, in effetti, potevano essere meno preparati rispetto all'improvviso passaggio alle lezioni da casa. Nelle linee guida il primo ciclo ha sempre goduto di una piena garanzia di attività in presenza. L'ordinanza del sindaco De Luca, per questo può aver messo in difficoltà qualche istituto.

L'edizione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione cartacea della Gazzetta del Sud - edizione di Messina. 

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