Una protesta pacifica, avviata dal titolare della palestra Opium di Messina, che sorge lungo la Statale 114 e che ha coinvolto diversi colleghi che operano nell'ambito del fitness, delle attività sportive promozionali, rivenditori di integratori e appassionati.
Si sono ritrovati questa mattina proprio di fronte alla Opium, dove Francesco D'Angelo ha allestito diversi striscioni emblematici: “Vendesi palestra per informazioni rivolgersi al governo”, “Fino ad oggi solo propaganda e promesse non rispettate”, “I politici difendono la loro poltrona, io difendo il futuro dei miei figli”. Una cinquantina in tutto, uniti da una voce unica. Chiedono rispetto, dignità, certezze sul futuro.
Dicono no alla chiusura netta disposta dal Dpcm, dopo che il precedente aveva lasciato loro il margine di una settimana per testare le condizioni di lavoro. Invece quella settimana non è nemmeno giunta al termine: stop alle attività.
Eppure molti di loro, in questi mesi, avevano affrontato investimenti per farsi trovare pronti rispettando le indicazioni ministeriali e le misure igieniche straordinarie: sanificazioni costanti, distanziamento, turni d'allenamento, riorganizzazione degli orari per gli istrutturi. Tutto ciò che serviva per restare aperti nel rispetto della salute collettiva. Non è bastato. E allora hanno paura di finire in strada, proprietari e dipendenti. Chiedono sostegni o almeno la sospensione delle utenze. Si aspettano di non essere abbandonati.
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