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La morte di Francesca Macrì a Messina, due medici indagati

Due medici indagati in seguito alla morte della trentunenne Francesca Macrì a Messina, avvenuta lo scorso 2 ottobre. Devono rispondere di omicidio colposo, reato ipotizzato dal sostituto procuratore Roberta La Speme, che ha avviato un’inchiesta dopo la denuncia dei familiari della vittima.

L’accusa ha altresì disposto l’esame autoptico, che si terrà domani al Policlinico di Messina. Stando a quanto sottolineato in una querela dai prossimi congiunti della 31enne, assistiti dagli avvocati Vittoria Santoro, Domenico Rizzotti e Lavinia Andriolo, Francesca Macrì, «a causa di un grave stato di obesità», avevano contattato un esperto in chirurgia bariatrica con studio nel Catanese. Alla paziente praticata un’ecografia con la rassicurazione che sarebbe stata sottoposta «a un intervento per la diminuzione della massa grassa corporea». Non prima, però, di sottoporsi alle cure di una nutrizionista dallo stesso individuata.

Questa, «telefonicamente e senza neanche effettuare una visita medica, ci prescrisse delle analisi del sangue di routine – si legge nella denuncia – e dispose la somministrazione di prodotti sostitutivi del regime alimentare. Prodotti acquistati e recapitati a mezzo corriere al domicilio di Francesca Macrì, che iniziò a utilizzarli secondo le prescrizioni indicate dalla nutrizionista». Ma una settimana più tardi, «a seguito di un malore», ecco l’improvviso decesso.

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