Chieste a Messina 44 condanne e 6 assoluzioni nel processo contro i «furbetti del cartellino» al Comune di Furci siculo, nel Messinese. Al centro del processo, nei confronti di 50 dipendenti del comune jonico, i risultati di un’indagine condotta dalla procura di Messina. Il pubblico ministero Roberto Conte ha chiesto condanne che vanno da un minimo di un anno e 2 mesi fino ad un massimo di 2 anni e 2 mesi. Chieste anche sei assoluzioni totali e due parziali. A queste richieste si è associato l’avvocato di parte civile. Sono cominciati gli interventi della difesa che proseguiranno nelle prossimo udienze. A vario titolo l’accusa contesta i reati di truffa e di false attestazioni della presenza in ufficio mediante la marcatura del badge marcatempo in orari non conformi all’effettiva presenza in servizio. Al vaglio del giudice monocratico del tribunale di Messina Adriana Sciglio, i risultati dell’operazione condotta dal commissariato di Taormina nel 2016. Telecamere nascoste registrarono gli ingressi e le uscite dei dipendenti nel periodo compreso tra giugno e luglio 2015. Secondo l’accusa alcuni dipendenti arrivavano al lavoro per poi allontanarsi senza far risultare, tramite la marcatura del badge, la relativa assenza. L’accusa contesta inoltre che alcuni avrebbero affidato ad altri colleghi il proprio badge segnatempo per strisciarlo all’ingresso.