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Carenze di aule a Messina, gli studenti a lezione negli oratori

La scuola Salvo d'Acquisto di Messina

Le offerte ci sono, ma non possono essere tutte le migliori possibili, le più comode, le più vicine. Parliamo delle alternative esterne che il Comune di Messina sta mettendo a disposizione di quelle scuole che non hanno aule a sufficienza per poter far partire le attività didattiche.

Una decina le risposte alla manifestazione d’interesse di Palazzo Zanca, con cui si chiedeva al mercato privato di offrire luoghi utili alla realizzazione di “succursali” degli istituti scolastici cittadini. Qualcuna appare utile ma anche fuori contesto rispetto al territorio di Comprensivi che sperano che ci siano altre soluzioni, prima di accettare il trasferimento di una parte delle attività così lontano.

Alla Cannizzaro-Galatti ci sono poco meno di un migliaio di studenti. Alla conta mancano, però, dopo la ridistribuzione con il distanziamento, 13 aule di dimensioni ordinarie, una decina di quelle un po’ più grandi. Quel che è certo è che non c’è posto per 200 alunni, il 20%.

«Questo dato emerge alla luce dei lavori che il Comune ha fatto e sta facendo in questi giorni – dice Egle Cacciola, preside dell’istituto di via Mario Giurba, alle spalle dal Tribunale –. Noi con altri fondi interni e grazie a qualche benefattore faremo altri lavori e potremo limare un po’ il numero delle aule che mancano, perché sacrificheremo altri spazi interni. Forse recuperiamo qualcosa anche grazie alla disponibilità del parroco della chiesa del Carmine, ma resta un deficit importante. Come locali aggiuntivi ci sono state proposte delle aule all’Istituto San Luigi, sul viale Regina Margherita. Temiamo che – aggiunge la preside della “Cannizzaro-Galatti”, che aprirà i battenti il 24 settembre – vista la distanza e la posizione così defilata rispetto al nostro plesso, si crei parecchio malcontento nelle famiglie che vivono per gran parte in questa zona. Si rischia di dover complicare parecchio la gestione dei figli, specie di chi ne ha più d’uno, nei due plessi così lontani. Per questo speriamo che arrivi una soluzione diversa, anche se in extremis che ci lasci tutti nello stesso quartiere. Alternative? Anche quelle strutture prefabbricate da mettere in cortile. Oggi mi sentirò con il Comune per un aggiornamento».

A sud, invece, c’è chi ha già organizzato tutto. Gli orari, la distribuzione dei ragazzi in esubero, gli ingressi differenziati. Scuola Salvo D’Acquisto: il preside è Piero Ruggeri, che ha compilato undici pagine per far sapere alle famiglie tempi, luoghi ma anche motivazioni di certi trasferimenti. Per la scuola dell’Infanzia del plesso principale Unrra salta il servizio mensa per tutti i bimbi (una speranza per un numero ridotto c’è con l’arrivo di insegnanti) e l’orario è ridotto dalle 8,30 alle 13,30, mentre prima finiva alle 16,15.

Nelle altre tre sedi orario diviso in due turni (8,30-11 e 11,10-13,40) e sanificazione fra i due. A partecipare ad entrambi i turni solo i bimbi diversamente abili. Nelle scuole elementare eccedono, rispetto agli spazi, 84 studenti. Saranno create classi aggiuntive parallele e omogenee dove confluiranno, turnando fra loro, i ragazzi in più. Ma non saranno sdoppiate le classi.

Per gli spazi verranno incontro la vicina Parrocchia della Pace e l’Istituto delle suore Polimeni Zumbo affittato dal Comune. Una cinquantina i ragazzi in esubero per la Media. Anche in questo casa nasceranno classi parallele omogenee a turnazione che faranno lezione sino al venerdì, gli altri anche il sabato, e per ciascuno gruppo di classi, ingressi con orari differenziati. Si va dalle 8 alle 10,30.

«Abbiamo giocato d’anticipo con il nostro staff – sottolinea il preside della Salvo D’Acquisto, Piero Ruggeri –. Abbiamo organizzato tutto e le famiglie sono state informate. Se l’epidemia non s’impenna e se arriveranno come sembra le aule alla Polimeni Zumbo, partiremo senza grossi problemi idi spazi. Avevamo chiesto 12 docenti aggiuntivi e ne sono stati inviati 10. Insomma quasi tutto quello che avevamo richiesto. Partiremo il 24 settembre».

Nella zona nord, L’Ic Villa Lina-Ritiro ha nove plessi, da Giostra a Massa Santa Lucia, passando per Salice e San Michele. «Partiremo il 24 settembre perché siamo sede di seggio un po’ in tutti i plessi – rimarca la dirigente scolastica Sissi D’Amico – e poi qualche giorno in più ci servirà per poter avere tutto in ordine. Speriamo, per esempio, di ricevere almeno un parte dei banchi monoposto che attendiamo, perché ci mancano gli arredi e i dispositivi di protezione individuale che dovrebbe fornire la protezione civile, per il personale. Quanti agli spazi, ci riteniamo fortunati, perché abbiamo plessi piuttosto grandi che ci permettono di rispettare il distanziamento personale. Sono anche stati fatti dei lavori. È stato ripristinato un piano a Villa Lina che era inagibile da un paio di anni, impermeabilizzazioni per le solette a Castanea, alla “Cesareo” e al plesso centrale. E alla “Cesareo”, in questi anni, sono anche stati rifatti i bagni che non erano più utilizzabili. Il problema più grosso è quello dell’organico docenti “Covid” che aspettiamo di conoscere».

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