Messina

Venerdì 22 Novembre 2024

Omicidio di Spadafora, quel «vizio mentale» di Gabriele in una psiche complessa

Gabriele Mollica

La posizione giudiziaria di Gabriele Mollica verte sulle sue condizioni di salute. Un «vizio mentale», come lo ha definito l’avvocato reggino Carlo Morace, difensore del ragazzo che ha ucciso il padre lo scorso 29 agosto a Spadafora con 23 coltellate, «documentato da un certificato medico del 2014», ne avrebbe condizionato i comportamenti, compreso il folle quanto inaspettato gesto dell’accoltellamento mortale del padre. Per questo, la difesa nominerà come consulente uno psichiatra a cui affidare l’analisi di altri referti medici, diagnosi, profili social utilizzati dal giovane e telefonino. Sotto la lente d’ingrandimento, quindi, condotte che nell’ultimo periodo forse manifestavano una insofferenza crescente nei confronti della nuova vita del genitore. «È prioritario curare il ragazzo», ha aggiunto l’avvocato Morace, il quale ieri ha posto l’accento sui “disturbi” di cui il ragazzo soffriva già da quando era minorenne. «Per questo, dopo la decisione del giudice, nomineremo nostri consulenti per valutare le difficoltà psicologiche di Gabriele». La difesa, quindi, sostiene la tesi della semi-infermità mentale del ventenne, aspetto su cui indirizzerà la lente anche la Procura, nell’ambito dell’inchiesta gestita dal sostituto Anna Maria Arena. E l’ufficio inquirente potrebbe a stretto giro nominare periti di fiducia. Quel che è certo, al momento, è che il giovane rimarrà ancora piantonato dai carabinieri all’ospedale Papardo, dove è ricoverato a causa di ferite riportate durante l’aggressione notturna al padre. Tornando ai “disturbi” di Gabriele, gli erano già stati diagnosticati tra i banchi di scuola, a tal punto che nel corso della frequenza delle lezioni, all’Istituto Majorana-Marconi, dove si è diplomato un anno fa, era seguito da un insegnante di sostegno. A ciò si aggiungono le passioni fagocitanti, come quella dei videogiochi, che lo tengono impegnato per gran parte delle giornate. Una psiche contorta, pertanto, compromessa da dinamiche familiari traumatiche: dalla separazione dei genitori alla nuova compagna di papà Pierluigi. Anche se si cerca di capire quale sia stata la “vera” causa scatenante di una rabbia incontrollata sfociata in un’assurda tragedia.

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