Protesta per la giovane morta a Lipari, la famiglia occupa l'ospedale poi si sposta al porto
La sanità, quella giusta, fatta di servizi e non di tragedie come quella della ventiduenne Lorenza Famularo, frutto di un ospedale efficiente che non demandi, come accade sempre più spesso, ad un elicottero del 118, dapprima, e ad un ospedale sulla terraferma, poi, le cure di eoliani e turisti, anche quelle più banali.
Per ribadire, per affermare con forza questa necessità “perché il tempo delle parole e delle promesse è finito”, oltre 1.000 eoliani, grazie ad un passaparola corso attraverso i social, si sono ritrovati, dapprima davanti all’ospedale, dove da giovedì pomeriggio era in corso un’occupazione simbolica e pacifica nel nome di Lorenza, per poi sfilare, compostamente, lungo le vie principali di Lipari sino a giungere sino al porto di Sottomonastero, dove una consistente parte della marea umana si è trasferita sul pontile degli aliscafi, mentre la restante parte restava a presidiare l’accesso al pontile.
La prima intenzione di bloccare gli approdi, grazie al buonsenso, si è trasformata in un presidio permanente che farà coppia con quello dell’ospedale. La protesta, che ha richiamato alla mente dei più grandi la “battaglia” portata avanti nel 1982 per il mantenimento alle Eolie della nave “Piero della Francesca”, andrà avanti in tutte le forme civili possibili ed è stato detto che non si fermerà sino a quando non si avrà un incontro diretto con il presidente della Regione, Nello Musumeci, l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, e il direttore dell’Asp Me, Paolo La Paglia, da tenersi a Lipari, nel più breve tempo possibile. Un incontro dal quale dovranno emergere, secondo le intenzioni dei cittadini, fatti ed azioni concrete.
Sul molo degli aliscafi è arrivato anche il sindaco Marco Giorgianni che ha detto: “Io rappresento le istituzioni e mi devo muovere nel rispetto delle stesse ma sono con voi per rivendicare, una volta per tutte, la sanità che ci spetta. La vostra presenza, numerosa e composta, non può che essere guardata favorevolmente e dà forza alle nostre richieste”. Ha anche anticipato che chiederà il commissariamento dell’ospedale di Lipari “affinché un soggetto super – partes ci metta mano e porti, finalmente, alla risoluzione le plur i- carenze che vi sono”.
Particolarmente toccante un breve intervento della signora Angela Giardina, la mamma di Lorenza che, andando a trovare gli occupanti dell’ospedale, con grande compostezza, ha invitato tutti a continuare a lottare, a non abbassare la guardia “affinchè la morte di Lorenza non sia vana”. “Lorenza – ha detto – ha sofferto troppo e non è giusto a 22 anni morire così e questo non deve avvenire più. Mia figlia aveva tanti progetti, aveva programmato di sposarsi a 25 anni, così come le sue sorelle e, invece, tutto è svanito”.
Sulla vicenda è intervenuto anche l'arcivescovo Giovanni Accolla: "Le Eolie - ha detto - a motivo dell'isolamento e dei disagi dei trasporti durante l'inverno, e a causa del sovraffollamento che si registra nel periodo estivo, hanno bisogno di un presidio continuo ben organizzato e di risorse concrete che garantiscano sicurezza e salute. È un appello che intendo rivolgere in maniera chiara a tutti i responsabili del mondo della politica: dal presidente della Regione all'assessore alla salute. A loro chiedo che si presti un'attenzione maggiore e, per quanto è in loro potere, che si provveda a non lasciare abbandonate le Eolie". Intanto con una nota Cittadinanzattiva Eolie annuncia che, unitamente, al Tribunale dei diritti del malato, si costituirà parte civile in un eventuale processo sulla morte di Lorenza.