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Caronia, si fanno vivi i turisti che hanno visto l'incidente: così Viviana ha portato via Gioele

Una ricostruzione dettagliata dei minuti immediatamente successivi all'incidente in autostrada a Caronia in cui sono rimasti coinvolti Viviana Parisi e il piccolo Gioele Mondello, il figlio di 4 anni sparito con lei il 3 agosto scorso. I nuovi indizi arrivano dalla famiglia di turisti settentrionali in visita in Sicilia in quei giorni.

In questi giorni erano stati lanciati diversi appelli che sembravano essere caduti nel vuoto. All'inizio, ha spiegato il procuratore di Patti, Angelo Cavallo che coordina le indagini "avevano dei dubbi se fossero proprio loro, ma quando è stata diffusa la loro descrizione hanno capito che era quello l'incidente e si sono presentati".

Viviana Parisi quando è scesa dall'auto, dopo l'incidente stradale, "camminava in modo veloce, ma non correva" e "nei confronti di Gioele aveva un atteggiamento protettivo", ma "non escludiamo alcuna ipotesi" ha detto Cavallo, dopo la ricostruzione fatta dal testimone. "L'ipotesi di un'aggressione da parte di animali selvatici è vagliata da tempo - ha aggiunto il procuratore - ma non è quella privilegiata. È una tesi come le altre. Il contesto familiare? È chiaro che alla luce di questa risultanze... La presenza della signora e del bambino vivi sul posto fanno perdere di importanza ad altri scenari".

"Noi - ha ribadito il magistrato - non privilegiamo alcuna pista perché le dobbiamo vagliare tutte, escluderne una potrebbe essere un errore. Non si può sottovalutare alcunché". Gioele, ha aggiunto il procuratore Cavallo, "aveva gli occhi aperti" e il teste "è attendibile".

"Alla luce delle testimonianza e delle riprese video - continua il magistrato che coordina le indagini - in nostro possesso riteniamo che Viviana Parisi non fosse seguita. Poi per carità.. Ogni giorno aggiungiamo una tessera in più in questa storia. Al momento è ragionevolmente da escludere...".

Il fascicolo, ha confermato, è aperto per omicidio e sequestro di persone contro ignoti, e quindi senza indagati. Il procuratore ha reso noto anche che "sul traliccio la polizia scientifica di Catania non ha risposte definitive su tracce di impronte digitali e dna, non ci sono risultati evidenti". Il magistrato non ha escluso che la donna che "era un'abile camminatrice" sia giunta sul posto "facendo un percorso più lungo".

"La nostra priorità è trovare Gioele. L'aria è sterminata, boschiva e impervia. Fino ad ora non ci hanno aiutato droni e elicotteri. La nostra speranza è nei cani iper specializzati in ricerca di resti umani, sono qui quattro dei cinque presenti in tutta Italia".

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