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Il Comune di Messina dice “stop” allo smart working, tutti dovranno tornare in ufficio

Palazzo Zanca

Il Comune di Messina decide di far tornare “fisicamente” al lavoro i propri dipendenti. Una volta individuato, solo il 50 per cento del personale impiegato in attività che possono essere svolte in “modalità agile” potrà essere posto in smart working. Nel frattempo, però, tutti dovranno tornare in ufficio. A disporlo è un provvedimento del segretario generale di Palazzo Zanca, Rossana Carrubba, secondo cui «entro il 30 agosto i dirigenti dovranno individuare, per ciascun servizio, quelle attività che possano essere svolte in modalità agile, con l'individuazione del personale da assegnare alle stesse».

In quel 50 per cento che potrà continuare a lavorare in smart working dovrà essere data priorità ai soggetti a rischio o che abbiano in famiglia soggetti a rischio e a quanti hanno «l'effettiva residenza lontano dall'ufficio di appartenenza o che debbano prendere numerosi mezzi di trasporto per recarsi al lavoro». Fino a questo “censimento”, in ogni caso, «è sospeso lo svolgimento di attività lavorativa in modalità agile». Una disposizione che però non piace alla Fp Cgil. «Alla luce dei nuovi contagi e mentre tutti danno indicazioni di ridurre gli assembramenti e limitare gli accessi delle persone negli ambienti pubblici - attaccano Peppe Previti, responsabile del terminale associativo, e Francesco Fucile, segretario generale - al Comune di Messina, invece, si abbassa la guardia, che in questo momento equivale ad esporre la popolazione ed i dipendenti a rischi, con le conseguenti iniziative legali che verranno ad instaurarsi tra i lavoratori, dirigenti, segretaria generale ed il sindaco».

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Messina

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