Viviana Parisi, un chilometro e mezzo dall'auto al traliccio: il giallo del percorso che l'ha portata alla morte
Il percorso fatto a piedi da Viviana Parisi, dopo aver urtato un furgone con la sua auto nella galleria lungo la Messina-Palermo e aver lasciato la vettura nella piazzola dell’autostrada qualche centinaio di metri più avanti, per arrivare fino al punto in cui è stata trovata morta, a un chilometro e mezzo di distanza, non è difficile da compiere. La donna si sarebbe infilata tra il guard rail e la colonna portante di un cancello scendendo su un terreno accidentato. Poi dopo qualche centinaio di metri ha incontrato una strada asfaltata circondata da alberi e macchia mediterranea che avrebbe percorso sempre in discesa fino ad arrivare al punto dove è stata trovata morta vicino al pilone che regge i cavi dell’energia elettrica. Il tratto di strada si percorre in circa mezz'ora. Intanto proseguono le ricerche del piccolo Gioele Mondello, figlio di Viviana e del marito Daniele Mondello. Del bambino di 4 anni al momento però non c'è nessuna traccia. «Le ricerche per trovare mia cognata e mio nipote sono partite in ritardo. Il corpo è stato trovato a meno di 2 chilometri dall’autostrada: come mai non l’hanno trovato prima?». Lo dice Mariella Mondello, la sorella di Daniele il marito della dj trovata morta. «Mio fratello è distrutto. Noi speriamo che Gioele venga trovato vivo anche se sappiamo che è molto difficile. Non sappiamo più cosa pensare su ciò che accaduto, se mia cognata si è suicidata o se sia stata uccisa. È strano - conclude - che le due persone che erano sul furgone con cui mia cognata ha avuto l’incidente non l’abbiano fermata».