Esattamente un mese fa abbiamo denunciato da queste colonne come, anche a S. Teresa di Riva, sia presente un malcostume purtroppo radicato nella società italiana ovvero quello di utilizzare per la sosta dell'auto il contrassegno per diversamente abili anche quando il titolare non è più in vita. Ma non pensavamo che i furbetti, o sarebbe meglio definirli truffatori, fossero così tanti. E tra questi anche qualcuno “eccellente”.
Dopo il nostro articolo, infatti, il Comune si è mosso e il sindaco Danilo Lo Giudice e l'assessore alla Viabilità Domenico Trimarchi hanno chiesto al comandante della Polizia municipale, Diego Mangiò, di effettuare una ricognizione sui tagliandi blu per disabili con un controllo incrociato dei dati relativi ad intestatari e persone in vita: «Dalle verifiche effettuate risultano 26 pass che si riferiscono a persone ormai decedute e che non sono stati riconsegnati, chissà se tra questi c'è anche qualcuno che spesso sui social si erge a paladino della giustizia? - ha commentato il primo cittadino - tutto è possibile, comunque ho detto al comandante di procedere a chiedere la riconsegna immediata presso il Comando. Qualora ciò non dovesse avvenire procederemo secondo legge ma, soprattutto, saremo intransigenti verso chi pensa di utilizzarlo impropriamente. Al di là delle norme e delle sanzioni previste - ha aggiunto Lo Giudice - moralmente ed eticamente usare impropriamente i pass disabili è vergognoso e non fa onore». Verificando sulle strade di Santa Teresa abbiamo scoperto che tra quanti circolano regolarmente con i pass blu per disabili intestati a defunti vi era anche un familiare di un personaggio noto che, fino a un paio di giorni fa, ha esposto durante la sosta del veicolo nelle aree con strisce blu sul corso principale del paese, dove il Comune ha stabilito l'esenzione dal pagamento del gratta e sosta, oppure nelle aree a disco orario, dove non vi è l'obbligo di rispettare i limiti di tempo, un tagliando intestato ad una parente deceduta da alcuni anni.
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