È ormai un autentico giallo infinito quello dell'iter per i lavori di rimozione della frana di contrada Lappio, attesi e mai eseguiti ormai dal 2003. Il finanziamento da 851.000 euro a suo tempo assegnato nel 2012 dalla Regione per queste opere, e sul quale quell'anno ci fu poi la gara d'appalto, non è più disponibile ma a Palazzo dei Giurati non è arrivato l'atto di revoca delle somme. Servirebbe proprio questo atto per dichiarare chiusa la procedura e ripartire con un nuovo iter, ma l'atto, ad oggi, non c'è e il Comune, a sua volta, prende tempo e non vuole forzare la mano con gli uffici di Palermo. La strategia, in sostanza, da parte del Comune di Taormina è quella di presentarsi a settembre al tavolo dell'assessorato al Territorio ed Ambiente ma soprattutto presso il Commissario per il Dissesto idrogeologico e tentare di recuperare in extremis quelle somme o comunque trovare una soluzione per sbloccare la vicenda. Il Comune vorrebbe che sia direttamente l'ufficio presieduto da Maurizio Croce a prendere in mano la vicenda e ad occuparsi del piano per il consolidamento e la messa in sicurezza dell'area. In questo caso l'iter potrebbe essere seguito con il tramite operativo del Dipartimento regionale di Protezione civile. Ma il vero punto della vicenda è che a 17 anni di distanza dallo smottamento, e a 8 dall'appalto per i lavori, la frana di contrada Costa don Lappio è ancora lì ed è trascorso un tempo da “guinness dei primati”, un primato evidentemente negativo ed imbarazzante, senza che quella frana sia mai stata rimossa. È un tempo talmente lungo che fa davvero impallidire. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Messina