Nuotava a pelo d’acqua in palese difficoltà molte miglia a nord di Stromboli (Messina) la tartaruga della specie caretta caretta portata in salvo da due velisti che prima l’hanno seguita, poi l’hanno presa a bordo contattando il Filicudi worldwife conservation. Da lì sono scattati i soccorsi che hanno visto in azione un network di enti e associazioni tra Sicilia e Campania.
Coordinato dalla stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli, e dal Turltepoint di Portici (Napoli), alla fine è stato lo staff dell’area marina protetta di Punta Campanella ad intercettare l'imbarcazione con la tartaruga a bordo 3 miglia al largo di Massa Lubrense.
La caretta caretta soffriva molto probabilmente per un’occlusione dovuta ad un pezzo di plastica ingerito e per una indigestione di meduse, come inizialmente accertato da Domenico Sgambati del parco marino. Ha poi espulso il pezzo di plastica e rigettato molte delle meduse rosse ingerite che ad una prima occhiata avevano fatto pensare ad una ferita con sangue che usciva dalla bocca.
Ora la tartaruga, come si apprende dall’area marina protetta di Punta Campanella, è in buone condizioni ed è stata trasferita al Turtpe point di Portici per ulteriori accertamenti. «Un salvataggio durato diverse ore - si legge in una nota - e finito nel migliore dei modi grazie alla rete di soccorsi
attiva in tutta Italia ma soprattutto a Lorella Porrini e Luca Del Prete, due giornalisti romani appassionati di vela, che hanno individuato la caretta caretta, l’hanno recuperata per poi portarla fin quasi a Punta Campanella percorrendo numerose miglia»
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