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Barcellona, grave 31enne dopo un tuffo: sequestrata la piscina del lido

La Procura di Barcellona ha ordinato il sequestro preventivo, eseguito dai carabinieri della Stazione della Città del Capo, della piscina del “Lido Sayonara Beach Club” di contrada Gronda, lungo la riviera di ponente di Milazzo. Il provvedimento giudiziario, nel quale risultano anche persone indagate, utile alla prosecuzione delle indagini, è scaturito dal drammatico fatto accaduto il 12 luglio scorso, intorno alle 19,15, quando durante un pomeriggio trascorso nella struttura turistica, un giovane di 31 anni, D. V., di Milazzo, per cause ancora da accertare, dopo essersi immerso in acqua - forse tuffandosi - rimaneva immobile a seguito dell'impatto col fondo della stessa piscina. Le persone presenti, tra cui familiari e amici, lo soccorrevano con estrema difficoltà, tirando fuori dall'acqua. Il giovane, privo sensi, respirava a fatica e aveva già la bava alla bocca. Dopo circa 20 minuti sono sopraggiunti i soccorritori del 118 che lo hanno trasportato all'ospedale di Milazzo, dove sono stati effettuati subito accertamenti diagnostici strumentarli, da cui sono risultate lesioni, tanto che lo stesso giovane è stato trasferito in eliambulanza al Policlinico di Messina dove con urgenza veniva sottoposto a un delicato interventi chirurgico alla colonna vertebrale.

Il giovane, tuttavia, è sempre rimasto in coma farmacologico e da subito gli stessi chirurghi che hanno eseguito il delicato intervento hanno percepito la gravita del trauma occorso al paziente che non muoveva nemmeno gli arti inferiori. Lo stesso paziente, rimasto sempre in uno stato di incoscienza, manifestava inoltre gravi insufficienze polmonari al punto che lo stesso Policlinico richiedeva ai parenti la nomina di un amministratore di sostegno. Il legale incaricato dalla famiglia, l'avvocato Polo Pino del foro di Barcellona, depositava quindi una istanza al Tribunale di Barcellona, indirizzata al giudice tutelare per la nomina di un amministratore di sostegno che veniva scelto tra i familiari. La nomina dell'amministratore di sostegno è servita per rilasciare il consenso informato allo scopo di far sottoporre il giovane all'intervento chirurgico di “tracheotomia”.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Messina

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