La presidenza e la sala docenti sono state trasferite in aule più piccole. L'ex presidenza è diventata aula così come l'aula magna da dove è stato rimosso il pianoforte servito ad organizzare tanti concerti. Distanza di sicurezza tra i banchi. Barriere in plexigass sulla cattedra, davanti al docente. Percorsi di sicurezza e gel disinfettante nei posti cruciali. Tutto l'ambiente scolastico è cablato e gli studenti e i docenti possono collegarsi facilmente alla linea internet. Il liceo Bisazza di Messina è pronto a ripartire in piena sicurezza senza doppi turni. L'Istituto di viale Annunziata, fulcro del polo scolastico della zona centro-nord, è una delle poche isole felici rispetto alla gestione post-Covid esistente sul territorio. Trentacinque classi, 720 iscritti, tre licei: Linguistico, Scientifico e Scienze umane. Certo è stato necessario sacrificare o spostare qualcosa. La preside Anna Maria Gammeri lascia per andare in pensione a fine agosto, dopo 22 anni di servizio, il suo Istituto, dove ha creato tre entità: la Job community, e le associazioni Amici del Bisazza e il laboratorio Giovani per l'Europa. Lascia con un solo cruccio: non essere riuscita ad ottenere dalle varie Amministrazioni comunali una palestra pur avendo terreno e progetto a disposizione. Ma va via soddisfatta per gli spazi creati per la didattica che ha tenuto impegnato tutto il personale. «Nessun doppio turno al Bisazza - spiega con orgoglio -, voglio rassicurare famiglie e studenti. Non patiranno alcun disagio. Abbiamo spazi idonei a garantire sicurezza e attività didattica in sicurezza. La scuola del post-Covid deve abituarsi a risolvere i problemi». L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Messina