La Corte di Appello per i Minorenni di Messina: Presidente Lazzara, a latere Trimarchi e Cannizzaro, ha accolto la tesi prospettata dai difensori nell'atto di appello ed ha escluso la sussistenza del tentato omicidio e condannato gli imputati per il reato di lesioni personali. Di conseguenza, ha rideterminato la pena per il diciassettenne S.C. in 6 anni e per il quattordicenne G.A. in 6 anni 6 e 8 mesi.
In primo grado erano stati condannati S.C. a 7 anni e 10 mesi G.A. a 8 anni e 8 mesi. Il sostituto procuratore generale Maurizio Salamone aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado, ritenendo il tentato omicidio corretto e le pene inflitte congrue. Il diciassettenne S.C. è difeso dagli avvocati Ernesto Marcianò e Alessandro Trovato, il quattordicenne G.A. dall'avvocato Giuseppe Carrabba.
I due minorenni sono accusati di aver rapinato, picchiato e violentato un’anziana signora lo scorso settembre. In base a quanto ricostruito dalla polizia, avrebbero dovuto compiere una rapina e alla fine avrebbero anche abusato della donna che aveva tentato di resistere all'aggressione. Dopo le botte e le violenze, la novantenne è stata salvata dagli agenti delle Volanti e trasportata in ospedale per ferite, escoriazioni e fratture multiple.
I due ragazzi sono stati prima individuati e condotti in un centro di prima accoglienza presso il Tribunale per i minorenni di Messina e poi in carcere: dovevano rispondere di rapina aggravata, tentato omicidio e violenza sessuale e possesso di oggetti atti a offendere.
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