Due condanne, quelle del boss barcellonese Carmelo Giambò e dell'ex vice presidente del Consiglio comunale di Milazzo, Santino Napoli; mentre una è stata l'assoluzione decisa ieri dal Tribunale di Barcellona, che ha assolto, perché durante il dibattimento non è stata raggiunta la prova della sua colpevolezza, Giovanni Rao, considerato tra i capi promotori della “famiglia mafiosa dei barcellonesi”. Con la sentenza, emessa nel primo pomeriggio di ieri, al termine del processo con il rito ordinario - scaturito dall'operazione antimafia “Gotha VII”, la condanna più alta a 13 anni di reclusione è stata determinata per il boss Carmelo Giambò, il quale è stato riconosciuto colpevole, delle estorsioni commesse, con modalità mafiose, ai danni di una importante attività commerciale di Milazzo. L'altra condanna, ad 8 anni, per la sola accusa di concorso in associazione mafiosa, è stata pronunciata nei confronti dell'ex vicepresidente del consiglio comunale di Milazzo, Santino Napoli, infermiere professionale, più volte consigliere comunale, quasi sempre delle diverse maggioranze che hanno sostenuto gli esecutivi. Ad accusarlo vi sono stati ben 13 collaboratori di giustizia, di cui gli ultimi tre Aurelio Micale, Alessio Alesci e Biagio Grasso, che hanno testimoniato nel corso del processo, presieduto dal giudice Antonino Orifici e composto da Anna Elisa Murabito e Silvia Maria Spina. L'edizione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione cartacea della Gazzetta del Sud - edizione di Messina.