Chiude i battenti, dopo due secoli e mezzo dalla sua istituzione, il Collegio di Maria a Santo Stefano di Camastra. Per mancanza di vocazioni, il gruppo delle suore che vi risiedevano, appartenenti alla "Congregazione delle suore collegine della Sacra Famiglia", si è gradualmente assottigliato fino agli ultimi due elementi, in età avanzata. Sorto nel 1782 per volontà di monsignor Gioacchino Castelli, vescovo di Cefalù, nell'intero fabbricato dell'ex convento dei frati minori, il collegio acquisì anche l'annessa chiesa di S. Francesco di Assisi, che venne dedicata a Maria Santissima della Catena. Il Collegio di Maria doveva essere una casa di educazione e di lavoro per ragazze da istruire nella dottrina cristiana e nell'apprendimento delle arti tipicamente femminili come il cucito e il ricamo. Esempio della maestria dell'arte del ricamo delle suore collegine è il manto ricamato con fili d'oro che l'antico simulacro della Madonna Addolorata, conservato nella chiesa madre, indossa nella solenne processione del venerdì santo. La comunità collegina divenne presto, pur tra ristrettezze e difficoltà, un prezioso punto di riferimento per l'assistenza ai minori e la formazione cristiana e morale dei giovani. Passato dal 1844 alla Diocesi di Patti, nel 1918 vi furono istituiti un orfanotrofio e un asilo infantile, mentre già da tempo operavano le classi della scuola materna ed elementare, efficienti fino al 1979. È noto lo spirito di carità e di abnegazione che ha contraddistinto nel tempo l'operato delle suore collegine anche durante le epidemie coleriche accogliendo persino i superstiti nei locali della Casa. Durante la prima guerra mondiale, lavorarono senza sosta anche per la fornitura di indumenti militari rinunciando ai compensi a favore delle famiglie dei soldati combattenti. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Messina