Un “banale” calcolo renale, una prima operazione non riuscita all'ospedale Papardo, il rischio di perdere entrambi i reni. In mezzo la pandemia con tutte le conseguenze in tema di assistenza sanitaria “normale”, e la grande sofferenza per l'intervento errato scambiata... per coronavirus. Poi finalmente l'operazione “riparatrice” all'ospedale Piemonte. È durata da gennaio a giugno l'odissea sanitaria di un professionista messinese, che solo da qualche giorno può dirsi pienamente ristabilito. E che adesso, per tutto quello che ha subito, ha depositato in Procura una denuncia-querela, chiedendo che venga fatta chiarezza e che vengano individuate dalla magistratura eventuali responsabilità penali. L'articolo completo nell'edizione odierna di Messina della Gazzetta del Sud.