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Rapinano un parente di 93 anni e minacciano di bruciarlo vivo, due arresti a Floresta

Finiscono in carcere due fratelli per una rapina ai danni di un anziano parente, commessa a Floresta, in provincia di Messina. All’alba i carabinieri della Compagnia di Patti hanno eseguito la misure di custodia cautelare emessa gal gip a carico di Giuseppe e Nunzio Pagliazzo, di 65 e 51 anni, accusati di rapina pluriaggravata in concorso. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Alice Parialò, hanno ricostruito la vicenda di cui è stato vittima un 93enne, il quale ha trovato la forza e il coraggio di denunciare i due parenti, raccontando dettagliatamente agli investigatori la dinamica dei fatti.

L’anziano, che da circa un anno era rimasto vedovo e viveva da solo nella propria abitazione della piccola comunità montana, nel cuore della notte tra il 4 ed il 5 febbraio, ha udito strani rumori provenire dal piano terra della propria casa. Invano ha chiamato per nome il nipote da cui è solitamente accudito, ritrovandosi di fronte, invece, tre uomini disposti a tutto pur di impossessarsi di pochi valori.

Due dei banditi, infatti, col cappuccio sollevato ma col viso scoperto, si sono avventati sulla vittima senza neppure consentirgli di alzarsi dal letto e con forza lo hanno trattenuto sotto le coperte mentre un terzo complice, non ancora identificato, ha iniziato a rovistare la casa. Qualche debole tentativo di divincolarsi da parte dell’anziano è stato subito neutralizzato da una stretta ancora più forte, accompagnata da minacce di morte, in particolare di bruciarlo vivo, se non avesse rivelato dove si trovavano i preziosi. Infine, dopo aver messo a soqquadro tutta la casa, i malviventi sono fuggiti con un magro bottino consistente in un paio di orecchini d’oro appartenuti alla defunta moglie della vittima e 400 euro in denaro contante presi dal portafogli.

Il novantatreenne, profondamente scosso e provato ha cercato di ricomporre le proprie cose, attendendo nella mattinata successiva l’arrivo della moglie del nipote a cui ha raccontato l’accaduto. I carabinieri, immediatamente giunti sul posto, hanno avviato un’intensa attività d’indagine disponendo di pochissimi elementi determinati dal fatto che, in un primo momento, l’anziano si è limitato a riferire dei tre soggetti verosimilmente del posto, ma sconosciuti, in quanto col volto coperto.

La paziente opera di persuasione e la vicinanza espressa dai carabinieri lo hanno aiutato a superare ogni remora e il timore di ritorsioni, raccontando che i tre hanno fatto irruzione nella sua camera da letto parzialmente coperti da cappucci ma a viso scoperto e nonostante lo avessero immobilizzato, aveva riconosciuto in volto due suoi aggressori. Si trattava di due suoi lontani parenti, i fratelli Pagliazzo, uno dei quali, capendo di essere stato scoperto dalla vittima, piangendo, gli diceva: «Se non trovo niente che cosa gli porto a casa?», venendo da questi redarguito: «Io so chi sei, ti conosco, vai a lavorare e ti guadagni i soldi».

A seguito di questa ricostruzione, il novantenne ha senza dubbio riconosciuto i due malviventi effettuando la ricognizione fotografica. Gli accertamenti svolti dai carabinieri, acquisendo e visionando i fotogrammi di alcuni filmati di impianti di videosorveglianza, hanno accertato la presenza di Giuseppe Pagliazzo nel centro abitato di Floresta in un arco orario antecedente la rapina. I due sono stati condotti nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto.

Anche in questo caso, sottolineano i carabinieri, la collaborazione della vittima «è stata decisiva», come già accaduto in occasione di un altro fatto simile, ai danni di una novantenne vedova di Brolo che la notte del 24 settembre 2019 era stata sorpresa nel sonno all’interno della propria casa, brutalmente malmenata e rapinata della pensione da parte di due pregiudicati poco dopo tratti in arresto.

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