In termini tecnici si chiama sifonamento o scavernamento. In pratica equivale a una voragine nel bel mezzo della strada. Con conseguenti pericoli per automobilisti in transito e pedoni. Nulla di nuovo sotto il sole: i messinesi sono abituati a grosse buche che si materializzano all'improvviso, da nord a sud, villaggi compresi. Quella che si è aperta venerdì pomeriggio in via dei Mille, alle spalle del centro commerciale Coin, è solo l'ultima di un lungo elenco che comprende le vie Sant'Agostino, Industriale, Ugo Bassi, solo per citare le più recenti. Intoppi che potrebbero registrarsi ancora, da un momento all'altro, a causa di una rete che definire vetusta e inadeguata è poco. L'Amam è corsa ai ripari e ieri ha ultimato i lavori di riparazione, garantendo così la riapertura del tratto interdetto alla circolazione veicolare tra la vie Santa Cecilia e Aurelio Saffi. Ma cosa è successo esattamente? Si sono verificate criticità nella rete di deflusso della acque bianche, che in questa zona centrale della città, in un ampio quadrilatero che abbraccia anche la via La Farina, non sono convogliate in un ampio canalone in cui scorrono anche le acque nere. Sostanzialmente, il liquido accumulato sotto il terreno in prossimità dei punti di raccolta ha “scavato” fino a inghiottire una parte del terrapieno e del manto bituminoso. Il risultato è stata la presenza di un cratere sulla centralissima via dei Mille, chiusa dalla polizia municipale, d'intesa con il dipartimento Mobilità urbana di Palazzo Zanca. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Messina