Dopo quasi 100 giorni di lockdown, in un clima surreale, tra mascherine e coperture in plexiglas, sono cominciati gli esami di quella che passerà alla storia come la maturità dell'era Covid-19.
A Messina docenti e studenti, rispettando le distanze e le altre disposizioni ministeriali, si sono ritrovati faccia a faccia, per il maxiorale di un'ora che sostituisce tutte le prove scritte del passato. I ragazzi si sono presentati davanti alle commissioni d'esame, composte ciascuna da 6 docenti tutti interni, ad eccezione del presidente, unico componente esterno. La tensione iniziale si è poi sciolta.
"L’esame è andato bene, non avevo molta ansia, i professori sono stati disponibili. Mi aspettavo una situazione del genere visto il periodo complicato - sono le parole di Marta Sangari, studentessa del liceo scientifico Seguenza -. Sono rimasta soddisfatta delle modalità d’esame in quanto tutti siamo stati tutelati. È stata una prova molto tranquilla".
Un esame fuori dal comune, dove il supporto dei compagni e dei professori da coraggio a chi deve affrontare l’esame.
"È stato molto importante e significativo rimanere uniti tra compagni. Noi ci siamo riusciti. E i professori sono stati molto gentili - afferma Giorgia Mondello, studentessa del liceo classico Maurolico - sicuramente la solidarietà tra studente e professore è stata di fondamentale importanza".
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