Va avanti l’inchiesta della magistratura sull’incidente di ieri mattina a Pace, costato la vita alla motociclista Milena Visalli. Iscritta nel registro degli indagati la 69enne che era alla guida della Fiat Seicento contro cui ha impattato la Honda Africa Twin condotta dalla 34enne. L’automobilista, secondo l’ipotesi di reato formulata dal pm Anita Siliotti, deve rispondere di omicidio stradale. Martedì prossimo il conferimento dell’incarico per l’autopsia. C’è dolore e sconcerto tra quanti conoscevano Milena. A Zafferia, dove abita la famiglia, la tragica notizia è stata come un fulmine a ciel sereno, è ha turbato anche il parroco Riccardo Cardullo: «Andrò dai genitori per stare accanto a loro in silenzio, per dare il mio conforto». La passione di Milena per le moto era nota, un interesse che aveva coltivato fin da giovanissima, era un’esperta guidatrice, come ricorda Giampiero Terranova, amico di famiglia: «Milena era una bella ragazza, solare, sempre sorridente, ogni volta che ci vedevamo prima del saluto arrivava il suo sorriso». «La moto era come una compagna di vita – aggiunge Terranova – e poi amava viaggiare, andare a raduni, insomma era una persona libera che amava la libertà». Sul profilo Facebook, le foto sempre in sella alla moto, con gli amici in viaggio, o solo per una passeggiata: «Quando vedevi sfrecciare la sua moto – conclude – immaginavi che ci fosse un uomo alla guida, invece, appena tolto il casco, c’era una bella ragazza con una chioma bionda e rimanevi sorpreso».