Decine di bambini messinesi, ormai da anni, chiamano “casa” le aule di una scuola in disuso. Stanno crescendo lì, dove i tetti grondano di pioggia, in mezzo ai topi, giocano a fianco di cavi elettrici e ferri che sbucano dalle pareti. Tra bagni in comune, promiscuità e degrado. Della loro rabbia, come di quella di tanti genitori costretti a vedere i propri figli vivere in queste condizioni, si è fatta portavoce una sedicenne che vive nella ex scuola di Catarratti attraverso una lettera che ha toccato il cuore di tanti e che ha “svelato”, con semplicità e durezza, il dramma di chi chiede solo un diritto. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud in edicola, edizione di Messina