Si ridimensionano, e di molto, le accuse su cui si regge l'operazione "Doppia sponda", sul traffico di droga e armi dalla Calabria a Messina. La Corte d'appello ha infatti disposto condanne più lievi nei confronti di cinque imputati: a Giuseppe Valenti inflitti 5 anni, 5 mesi e 20 giorni di reclusione; a Marco D'Angelo 5 anni, 8 mesi e 15 giorni; 2 anni, 6 mesi e 20 giorni per Gianluca Miceli; 2 anni, 9 mesi e 10 giorni ad Alessandro Cutè; 2 anni e 8 mesi a Salvatore Di Mento, con annullamento degli arresti domiciliari. Hanno difeso gli avvocati Salvatore Silvestro, Pietro Venuti, Domenico Andrè, Rosy Spitale. All'esito del processo di primo grado, questo il quadro delle condanne: Giuseppe Valenti, 10 anni e 7 mesi; Marco D'Angelo, 21 anni e 9 mesi; Gianluca Miceli, 10 anni e 4 mesi; Alessandro Cutè, 12 anni e 5 mesi; Salvatore Di Mento, 10 anni e 3 mesi. Secondo quanto hanno ricostruito i carabinieri, il flusso di marijuana e cocaina tra il 2013 e il 2104 era costante. Per questo i componenti del gruppo si rifornivano anche a Catania e nella Piana di Gioia Tauro, in Calabria. La droga era sempre disponibile per soddisfare le richieste di “piazze” esigenti, quali Fondo Fucile, Mangialupi e rione Taormina. Consistenti i guadagni, segno che la clientela era numerosa. A lungo, i componenti del sodalizio smerciarono stupefacenti a ruota libera. Poi, un incidente di percorso, ossia il fermo di un pusher con tanto di “roba” al seguito, complicò le cose. Da quel momento, i militari intensificarono le indagini, fino al blitz culminato in 19 misure di custodia cautelare.