La scomparsa di Antonio Russo a Terme, caccia ai complici della moglie accusata dell'omicidio
La “mantide” Anna Santa Catanesi, 76 anni di Barcellona, potrebbe avere avuto dei complici nella sparizione di Antonio Russo, il marito sposato all'insaputa dei suoi tre fratelli e della sorella, di cui si sono perse le tracce nel pomeriggio del 29 novembre scorso. La donna, accusata di omicidio del marito e di distruzione di cadavere, negli ultimi mesi avrebbe compiuto passi falsi monitorati dai carabinieri della compagnia di Barcellona. Sarebbero emersi indizi tali da spingere la Procura a procedere all'esame delle due autovetture per rilevare tracce biologiche utili alle indagini. Non è escluso, infatti, che la donna sia stata aiutata da qualcuno per far sparire il corpo dell'uomo che forse voleva mettere fine alla frenesia della donna e di sua figlia di ottenere soldi a tutti costi con la vendita di una prima casa acquistata da Russo a Barcellona e subito dopo della villa di Marchesana a Terme Vigliatore per la quale sono stati sborsati dallo scomparso 150 mila euro, come acconto per la sottoscrizione del compromesso stilato con il venditore. E sarebbe stata la casa di Marchesana, intestata alla figlia della donna, Pina Azzena (non indagata), il pomo della discordia di questa convivenza a tre. La figlia di Anna Santa Catanesi voleva e vuole ancora rivendere quel “compromesso” immobiliare per avere la liquidità e trasferirsi a Milano. Dopo la sparizione, in questi ultimi mesi, sarebbe prevalsa la disperazione. Sia perché l'unico possibile compratore si è tirato indietro, ma soprattutto per il particolare che a giugno scade il termine fissato dal compromesso per corrispondere il saldo al venditore. Madre e figlia non hanno i soldi e per questo si sarebbero ricorsi nuovamente alle solite pratiche. La donna infatti avrebbe ripreso a frequentare tale “zio Filippo” dal quale si sarebbe fatta consegnare somme consistenti. Tra l'altro madre e figlia, nel pomeriggio in cui scomparve Antonio Russo, si recarono a Mazzarrà da “zio Filippo”. Un particolare che durante i diversi interrogatori a cui è stata sottoposta è sempre stato celato. Il numero degli indagati potrebbe crescere.