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"Corsi d'oro" a Messina e il ruolo di Genovese: «Organizzazione criminale stabile»

Francantonio Genovese

Era «un’organizzazione criminale dotata di una stabilità coerente». Sono racchiuse in poco più di duecento pagine le motivazioni della sentenza d’appello del settembre 2019, che i giudici hanno depositato per il processo “Corsi d’oro 2”.

Ovvero il sistema “gonfiato” della formazione professionale a Messina e in Sicilia che è stato gestito per anni dalla “galassia politico familiare” dell’ex parlamentare Francantonio Genovese. E le hanno scritte “a quattro mani” il presidente della prima sezione penale Alfredo Sicuro con la collega Maria Teresa Arena.

Oltre duecento pagine in cui i giudici, spiegano i perché delle valutazioni giuridiche, incastrandole in ogni sfaccettatura del procedimento. Che è frutto di una delle più importanti inchieste gestite dalla Procura di Messina negli ultimi anni.

Secondo i giudici d’appello «... ci si trova in presenza, pertanto di un’organizzazione criminale dotata di una stabilità coerente con l’operatività degli enti la cui struttura e le cui modalità operative erano specificamente orientate a una serie indeterminata di truffe in danno della Regione Sicilia, secondo un programma che accomunava tutti i soggetti coinvolti».

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2 Commenti

Angelo

24/05/2020 08:52

Si raccogli cio che sisemina

Giuseppe

25/05/2020 21:42

Lotta alla corruzione In questo mondo pervaso d’ipocrisia e retorica non è facile liberarsi dalla corruzione. La lotta a questa piaga sociale, fatta solo di belle parole e buoni propositi è una guerra persa. A mio parere c’è solo un antidoto contro questo morbo ed è quello di eliminare dalla circolazione la carta moneta. Da tempo ormai la tecnologia offre i mezzi per compiere ogni tipo di transazione economica. La carta moneta, che garantisce l’anonimato, serve in primo luogo ad agevolare i truffatori, gli evasori, i ricatti, le tangenti, il pizzo, i corrotti e corruttori ed ogni tipo di malaffare; per tanto andrebbe eliminata e sostituita con le carte elettroniche. Si dovrebbe imporre alle banche transazioni a costo simbolico che comunque, per le stesse, produrrebbero utili efficaci. Ancora meglio, istituire un fondo che li gestisca a costi zero e che produca utili anche per i risparmiatori. Solo questo, a mio parere, è il miglior deterrente e la cura idonea per un’epidemia che ha radici antiche e che ben inserita nel sistema sociale a più livelli, difficilmente si farà estirpare.

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