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Bruciò la moto di un superiore, domiciliari per l'ex carabiniere di Messina

Salvatore Scardigno durante una protesta

Domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico per l’ex carabiniere Salvatore Scardigno arrestato per l’incendio aggravato. Comparso davanti al gip Eugenio Fiorentino, l’ex carabiniere si è avvalso della facoltà di non rispondere limitandosi a rimarcare la propria innocenza.

Il gip, accogliendo la richiesta dell’avvocato Domenico Andrè, difensore dell’uomo, ha sostituito la misura degli arresti in carcere con quella ai domiciliari in casa del padre in provincia di Bari. Anche il pm aveva dato parere favorevole ma con dispositivo elettronico di controllo.

Scardigno, deve rispondere di aver appiccato l’incendio del 22 agosto 2019 che ha danneggiato quattro motorini ed un’auto all’interno di un parcheggio nel complesso “Parnaso” sulla via Panoramica dello Stretto.

L’incendio mirava  a danneggiare il ciclomotore di Ivan Boracchia, all’epoca comandante del Nucleo investigativo dei carabinieri di Messina, che aveva condotto un’indagine nei suoi confronti.

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