Nella zona sud di Messina, al momento, riaprirà solo un lido su quattro. Nella zona nord, invece, delle 24 strutture balneari sono meno di cinque quelle che potrebbero “passare la mano” e quindi scegliere di non aprire in quest’estate targata Covid-19, dove qualche ora di tintarella e un bagno a mare potrebbero costare anche il 25% in più rispetto allo scorso anno ed essere possibili quasi esclusivamente su prenotazione.
Gli imprenditori del settore attendono la pubblicazione del decreto Rilancio e le “trattative” con la Regione a cui, con molta probabilità, verrà demandata la possibilità di allargare le maglie delle restrizioni da osservare.
A livello siciliano e messinese associazioni di categoria come la Federazione Italiana Imprese Balneari di Confesercenti contestano duramente il documento tecnico che contiene le misure da attuare nel settore.
I gestori delle strutture balneari messinesi chiedono un ampliamento delle concessioni demaniali per poter garantire il distanziamento sociale, occupazione e la possibilità di centrare l’obiettivo del pareggio tra spese ed entrate.
I dettagli della situazione lido per lido, i costi e le richieste alla Regione, in un approfondimento domani sulle pagine di Gazzetta del Sud.
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