Un ultimo saluto straziante, nel silenzio struggente di Capo Peloro, nel rispetto delle restrizioni dell’emergenza epidemiologica.
L’intera città di Messina parteciperà col pensiero al funerali di Giuseppe Sanò, strappato alla vita, soprattutto al mare della sua Torre Faro, a soli 42 anni. Progetti svaniti, con un matrimonio alle porte come tappa più importante nel breve periodo.
Battaglie accantonate, ma rimaste nei cuori e nella mente di chi come lui assegnava alla tutela dell’ambiente la priorità. L’addio all’ex consigliere della VI Circoscrizione è fissato domani alle 16, nella chiesa del borgo rivierasco.
Giuseppe se n’è andato ieri per cause naturali, stroncato da un malore durante una battuta di pesca, attività ripresa dal 4 maggio scorso, dopo una lunga attesa dovuta al lockdown. Non vedeva l’ora di immergersi di nuovo nelle acque dello Stretto. Quelle acque che erano sue, di chi come lui le difendeva a ogni costo. Ma il destino cinico e baro gli ha voltato le spalle. E adesso ci si interroga su paradossi, illogicità, misteri dell’esistenza.
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