Sono morti due giovani a Messina. Uno era dj, l’altro un rapper. La musica era la loro vita. Antonio Grillo aveva 29 anni, Gianni Freni appena 25. Una quasi contemporaneità agghiacciante e fino ad oggi inspiegabile, aggravata dai tempi così bui che viviamo, che ha scosso l’intera città.
All’improvviso, senza alcuna avvisaglia, a distanza di 24 ore l’uno dall’altro. Grillo nella sua casa di Santa Margherita, Freni abitava un po’ più in là, a Itala. E in entrambi i casi, la pagina triste, straziante, inaccettabile, della scoperta di ciò che era successo, è toccata ai genitori.
Una quasi contemporaneità - ricostruisce la Gazzetta del Sud in edicola - che per forza di cose, oltre a lasciare sgomenti i familiari e gli amici, basta guardare sui social un’onda emotiva inarrestabile, è adesso al vaglio della Procura. Che ha aperto due fascicoli di approfondimento per vedere se su queste due morti hanno inciso elementi esterni, oppure si è trattato per esempio di patologie silenti che si sono improvvisamente manifestate in relazione a fattori scatenanti.
Ma dai primi accertamenti effettuati pare di no, comunque. I carabinieri su delega dei magistrati hanno già effettuato delle ricognizioni nelle loro abitazioni, sono stati sentiti i medici del 118 che sono intervenuti nei due casi e anche i medici di famiglia, è stata raccolta la testimonianza disperata dei genitori e dei familiari, sono stati perfino controllati i telefonini per verificare se emergessero elementi di contatto tra i due o con terze persone, più per ulteriore scrupolo che per reale necessità investigativa.
Ma allo stato non è stato trovato proprio alcun elemento che faccia pensare ad elementi esterni che hanno influito su queste due tragedie. E, oltretutto, è stato chiarito che Grillo e Freni non avevano mai manifestato alcun sintomo rispetto al contagio da Covid-19. Tanto che in Procura hanno deciso di non eseguire nemmeno l’autopsia sui due corpi.
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