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Lo Stretto torna alla normalità di Messina e De Luca chiede il “passaporto degli innamorati”

Il via vai tra le due sponde dello Stretto è lo specchio di quel ritorno alla normalità che molti auspicavano ma che sembra stia avvenendo con fin troppa celerità, sperando che poi non ci si debba pentire di questa sorta di “liberi tutti” alla quale stiamo assistendo. L'arrivo e la partenza di migliaia di passeggeri ha reso obbligata la scelta di potenziare le navi della Caronte&Tourist visto che da ieri, «in forza dell'autorizzazione concessa alla Compagnia per far fronte alla accresciuta domanda di traghettamento conseguente all'avvio della cosiddetta “Fase 2”», le corse sono aumentate da 5 a 8.

Secondo il nuovo calendario, queste le partenze quotidiane dalla Rada San Francesco: ore 6, 7,20,10, 12, 15,20, 17,20, 19 e 21, Da Villa San Giovanni prima partenza alle 6,40 e poi alle 8, 10,40, 12,40, 16, 18, 19,40 e infine alle 21,50. Da lunedì scorso è permesso il traghettamento anche a quanti tornano nella propria residenza o domicilio oltre che ai pendolari dello Stretto, alle forze dell'ordine, forze armate e vigili del fuoco, agli operatori sanitari e ai soggetti in situazione di grave e comprovata necessità.

Intanto, ogni iniziativa del sindaco di Messina trova risonanza mediatica. Cateno De Luca, dopo le dure polemiche con il Governo e la Regione sulla vicenda dei collegamenti nello Stretto, stavolta si distingue per la sua proposta di una sorta di “passaporto degli innamorati”». In una lettera indirizzata alla presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, il sindaco di Messina evidenzia «il malessere di tanti innamorati residenti su entrambe le sponde dello Stretto, impossibilitati a ricongiungersi ai propri partner, seppur per poco tempo, a seguito dell'ordinanza regionale che vieta di spostarsi e trasferirsi nella Regione Calabria a tutti i non residenti.

Una norma che di fatto impedisce ai fidanzati calabresi di raggiungere i propri amori siciliani e viceversa. "Cara presidente - scrive De Luca - voglio essere chiaro: la mia non è una critica alla sua ordinanza, della quale condivido pienamente la funzione e lo spirito, che io stesso avevo cercato di realizzare con la mia banca dati 'Si passa a condizione', ma le esprimo solo l'accorata supplica da parte dei tanti innamorati che mi hanno scritto». Da qui la proposta: «Istituiamo il “passaporto degli innamorati” e consentiamo di attraversare lo Stretto con assiduità non solo a chi è pendolare per ragioni di lavoro ma anche a chi lo è per questioni di cuore".

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