Una pesante "stangata" all'intero clan mafioso di Giostra. Si chiude con 18 condanne, quasi tutte molto dure, e 4 assoluzioni, il processo “Totem”, che prende il nome da un blitz scattato nel 2016, sulla riorganizzazione del clan mafioso del rione Giostra durante la “reggenza” di Luigi Tibia. All'epoca ci furono 23 arresti e 68 indagati. La sentenza è stata emessa dalla seconda sezione penale del tribunale, presieduta dal giudice Mario Samperi. Proprio per Tibia, ritenuto il capo del gruppo, è stata accordata la pena richiesta dalla Procura, 25 anni di carcere, e poi spiccano i 16 anni e 2 mesi decisi per l’ex vice presidente dell’Acr Messina, il commercialista Pietro Gugliotta. Una pena più dura di quanto aveva richiesto l'accusa. I sostituti della Dda Fabrizio Monaco e Maria Pellegrino, i magistrati che hanno coordinato l’inchiesta, avevano chiesto ben ventidue condanne comprese tra un anno e 8 mesi di reclusione e 25 anni di carcere. Il blitz della “Totem” scattò il 29 giugno 2016, con un nuovo duro colpo al clan mafioso di Giostra. Dalle indagini della Mobile emerse che il gruppo era in grado di diversificare le proprie attività criminali in diversi settori economici, puntando sull’industria del divertimento ed in particolare nella gestione di stabilimenti balneari, rosticcerie, ed anche nel giro dei centri scommesse. Tutti i particolari domani sulla Gazzetta del Sud in edicola.