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Decreti del premier per il Coronavirus, Silvestri: "Non è una sospensione della democrazia"

L'ex rettore Gaetano Silvestri

Gaetano Silvestri scherza al telefono, «sono agli arresti domiciliari pur senza aver commesso alcun reato».

In questi giorni così drammatici e stranianti per tutti il presidente emerito della Corte Costituzionale ed ex rettore dell’Università di Messina come sempre ha indicato una strada e teorizzato soluzioni calandosi nella realtà attuale, scrivendo un illuminante e fondamentale saggio articolato su cinque tematiche attualissime, pubblicato sul sito di Unicost.

Che fa comprendere per la sua cristallina chiarezza non soltanto ai giuristi ma anche ai non addetti ai lavori cosa sia successo sul piano delle garanzie costituzionali, visto il “frenetico” susseguirsi di provvedimenti adottati dal governo, o meglio “dall’uomo solo al comando”, per fronteggiare la pandemia da Coronavirus, gli ormai famosi Dpcm, ovvero i decreti della presidenza del Consiglio dei ministri. La “carta bianca” che in molti hanno criticato e che qualcuno auspica. Il presidente ha accettato di rispondere ad alcuni quesiti.

Presidente la nostra democrazia è in pericolo, è stata “sospesa”?

«Non direi. Oggi il rischio è la diffusione della convinzione che i diritti e le garanzie fondamentali siano sospendibili e che ci si incammini – come in qualche momento è stato fatto – su questa via. Occorre che ci si renda conto che la democrazia non può essere sospesa neppure per un minuto, anche se diritti e doveri possono essere esercitati diversamente in circostanze differenti».

L'intervista integrale sulle pagine della Gazzetta del Sud domani in edicola

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