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Femminicidio a Furci, folla al cimitero di Favara per Lorena: aperta un'inchiesta

Lorena Quaranta

La Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità e violazioni del decreto legge che vieta gli assembramenti, per limitare il contagio da Covid-19, in occasione dell’ultimo saluto a Favara, a Lorena Quaranta, la studentessa di 27 anni per il cui omicidio per strangolamento è stato fermato il fidanzato, Antonio De Pace, di un anno più grande. Il delitto è avvenuto a Furci Siculo, nel Messinese, dove la coppia conviveva.

Il capo dell’ufficio inquirente, Luigi Patronaggio, sulla base delle immagini riprese dagli organi di stampa e rilanciate sui social, che ritraevano, una folla di persone ammassate davanti ai cancelli del cimitero, ha aperto un fascicolo per il momento a carico di ignoti e senza ipotesi di reato. «Occorre vedere - evidenziano fonti della procura - se è stata una cosa spontanea e incontrollata oppure organizzata e non fronteggiata».

L’arcidiocesi, su invito del sindaco Anna Alba e degli stessi familiari, ha concesso un piccolo strappo al divieto assoluto di cerimonie religiose, autorizzando la «liturgia della parola», in sostanza una breve omelia, nella cappella del cimitero, con la presenza dei soli familiari. Nel mirino del procuratore è finita la presenza esagerata di decine di persone, alcune delle quali si vedono in foto anche senza mascherina, assiepate davanti al cancello del cimitero.

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