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Barcellona, ville abusive e stradine occupate: decenni di anarchia e impunità

La vicenda della villa che aveva ottenuto la sanatoria, grazie alla falsa dichiarazione che retrodatava la realizzazione del fabbricato, dimostra come sul litorale di Barcellona vi siano una serie di fabbricati ubicati a meno di 150 metri su cui il Comune non ha mai effettuato controlli. Basterebbe la semplice comparazione con le aerofotogrammetrie che risalgono alla fine degli anni ‘70 per stabilire quali fabbricati siano stati costruiti prima dell'entrata in vigore della legge che stabiliva una distanza minima di 150 metri dal mare.

Sono numerose le costruzioni edilizie abusive, ville e seconde case, realizzate sulla riviera di Spinesante sia in violazione della distanza minima di 150 metri dal mare, ma anche su suolo demaniale che in buona parte risulta occupato da fabbricati. Chiuse anche strade pubbliche di accesso al mare. L'occupazione abusiva riguarda infatti anche consistenti tratti di aree che nelle mappe comunali erano indicate come “Regia trazzera”. Su questa fascia, il Prg approvato nel 2007 e di fatto mai attuato, aveva rivalutato le strade che si intersecano con il litorale, prevedendo da monte verso mare anche percorsi pedonali e ciclabili, ma nulla è stato fatto.

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