Il primo caso accertato di positività al Covid-19 accende più di una spia rossa nella Raffineria di Milazzo. Un polo produttivo tra i più importanti del territorio peloritano, che offre lavoro a centinaia di famiglie adesso allarmate dall'evoluzione dei fatti. Il 37enne di Pace del Mela affetto da coronavirus, ricoverato nel nosocomio di Barcellona divenuto centro di riferimento per questo tipo di virus, è stabile. E all'indomani della notizia del caso rilanciato con vasta eco dagli organi di informazione, quei colleghi della ditta esterna con cui è entrato in contatto (pare una trentina) sono stati posti in quarantena. Dovranno rimanere in autoisolamento domiciliare.
Ieri mattina, momenti di grande apprensione davanti ai cancelli dello stabilimento: altri colleghi del trentasettenne, dopo un colloquio con i rappresentanti dell'azienda, hanno concordato il rientro nelle rispettive abitazioni. Le condizioni di salute e di sicurezza nell'impianto tengono quindi banco in questa delicata fase, tanto da spingere le organizzazioni sindacali ad affrontare problemi ritenuti urgentissimi. I segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil Messina Giovanni Mastroeni, Antonino Alibrandi e Ivan Tripodi sollecitano un intervento immediato per mettere in protezione tutti i lavoratori della Raffineria di Milazzo e dell'indotto, duemila circa complessivamente.
L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Messina
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